domenica 8 marzo 2015

Avviso ai lettori

Ricordo ai miei gentili lettori che questo blog è un luogo pubblico, e che d'ora in poi non si accetteranno più comportamenti irrispettosi. Le caccole che verranno trovate appiccicate negli angoli bui del blog non verranno più semplicemente rimosse, ma verranno restituite per email ai loro rispettivi proprietari con la generosa aggiunta del batterio streptococcus e di una t-shirt dei Coldplay.

8 marzo

Torno sul blog, dopo la difesa puntuale e inattaccabile che ho pubblicato nel mio post precedente, in occasione della festa delle donne.
Nel mio secondo intervento avevo parlato della mimosa pudica (se non ci credete, potete guardare qui sotto voi stessi). Credo che debba essere quello il vero simbolo della festa delle donne. La classica mimosa, quella di un giallo quasi oltraggiosamente acceso, richiama tutto ciò che non vogliamo vedere in una donna: l'aspetto peloso e tondeggiante. La mimosa pudica, invece, è snella, di un verdino sotto le righe, sensibile al tocco.
Ho depositato in chat la mia proposta di usare la mimosa pudica come simbolo della festa delle donne, ma è stata respinta. È ovvio che le risibili accuse dell'altro giorno pesano ancora.

venerdì 6 marzo 2015

Brutte notizie

Terribile. È accaduto qualcosa di terribile.
Oggi in chat qualcuno mi ha accusato di essere il capo della Setta dei Pescibanana. Un'accusa gravissima e infamante, che ridicolizzerò a tempo debito. Le prove portate, poi, sono assurde: si dice in giro che io abbia costruito una rete clandestina di reclutamento degli utenti e che addirittura io stesso, sotto pseudonicko, mi occupi di cooptare i nuovi adepti contattando gli utenti più suggestionabili nel loro pvt e indottrinandoli in riti pagani di adorazione (anche sessuale) di idoli d'oro in formato JPEG raffiguranti questi presunti (e fino a prova contraria inesistenti) pescibanana.
Per una orribile coincidenza che mi dà molto da pensare, una retata della Finanza ha sequestrato dalla mia abitazione una partita enorme di formiche selvatiche di contrabbando di cui non ho mai sospettato la presenza. Per me, che mi sono sempre speso per l'utilizzo moderato della formica, e che ultimamente avevo anche appoggiato la battaglia per l'uso alternativo della cicala, è stato un colpo durissimo. Se a questo si aggiungono le malelingue che mi vorrebbero a capo della deprecabile Setta dei Pescibanana, che io ho sempre condannato senza se e senza ma, avete bene il quadro della prostrazione in cui sono stato gettato per qualche spregiudicato disegno diffamatorio, amici miei. Sono distrutto. Nel mio prossimo intervento mi difenderò con le prove incontrovertibili della mia estraneità ai fatti.
Vi voglio bene. Evviva l'Italia, evviva la Chat.

martedì 3 marzo 2015

Cronache culinarie


Oggi in chat abbiamo discusso molto di cucina. Una ragazza, approfittando delle mie dritte preziosissime, si è messa a preparare le zeppole con lo zucchero a velo; un'altra ha deciso di preparare dei deliziosi tortini di fango, coprendoli con una leggera spolverata di formiche. Io, che sono più un tipo da tortini di fango che da zeppole, ho sempre pensato che abusare delle formiche sia un delitto: il loro sapore acidulo e pruriginoso è da usare con molto equilibrio, senza contare che l'uso culinario di queste antipatiche creature ne sta decimando la popolazione mondiale, e i cuochi e le cuoche di tutto il mondo sono ormai costretti a rifornirsi quasi esclusivamente di formiche d'allevamento – le quali, come tutti noi sappiamo, sono ben meno pregiate di quelle selvatiche.
Io sono dell'avviso che, pur essendo le formiche degli odiosi animaletti parsimoniosi e laboriosi, dovremmo cominciare ad abituarci all'idea di farne un uso più moderato e di fare un po' più affidamento alla cicala. Lo so, lo so: la cicala è figa. Vive il momento, sperpera, muore giovane. Eppure l'abbiamo lasciata un po' troppo tranquilla, senza preoccuparci di capire come una bella spolverata di cicala tritata avrebbe funzionato sui nostri sfiziosi tortini di fanghiglia.

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lunedì 2 marzo 2015

Prime cronache dalla chat

Oggi in chat per tutti si è parlato di giardinaggio. Io sono un appassionato, e non ho potuto fare a meno di intromettermi nella discussione. Ho citato il caso della mimosa pudica: una pianta timidina che richiude le foglie su se stesse ad ogni stimolo tattile. Ne ho parlato perché mi piace parlare delle cose di cui mi piace parlare, e così mi sono detto: perché non parlarne?
Il fenomeno con cui le piante rispondono al tocco o alle vibrazioni si chiama "tigmonastia". Ve lo dico perché è una parola che può risultarvi molto utile nel caso vi troviate a corto di parole inutilizzabili, e fareste meglio a memorizzarla. Oltre ad essere un appassionato di giardinaggio sono anche un appassionato di linguaggi settoriali, in effetti.
Ultima cosa prima di chiudere questo mio post primo: i pescibanana. In chat circola il culto oscuro e pericoloso dei pescibanana. Sarebbero, secondo queste empie voci, creature marine ghiotte di banane, ma dal destino funesto: ingozzarsi talmente tanto da non potere più uscire dalle caverne sottomarine in cui vivono, ed ammalarsi di bananite. Ora, io desidero solo mettervi in guardia dall'impostura: non fatevi affascinare dall'incanto misterioso di questo culto. Dopo una lunga e complicata ricerca ho trovato che l'impianto mitico di questa setta è tratto da un racconto di Salinger, “Un giorno ideale per i pescibanana”. Un modo odioso di piegare ai propri malvagi scopi la letteratura da parte di qualche manipolatore senza scrupoli.