Oggi
in chat abbiamo discusso molto di cucina. Una ragazza, approfittando
delle mie dritte preziosissime, si è messa a preparare le zeppole
con lo zucchero a velo; un'altra ha deciso di preparare dei deliziosi
tortini di fango, coprendoli con una leggera spolverata di formiche.
Io, che sono più un tipo da tortini di fango che da zeppole, ho
sempre pensato che abusare delle formiche sia un delitto: il loro
sapore acidulo e pruriginoso è da usare con molto equilibrio, senza
contare che l'uso culinario di queste antipatiche creature ne sta
decimando la popolazione mondiale, e i cuochi e le cuoche di tutto il
mondo sono ormai costretti a rifornirsi quasi esclusivamente di
formiche d'allevamento – le quali, come tutti noi
sappiamo, sono ben meno pregiate di quelle selvatiche.
Io
sono dell'avviso che, pur essendo le formiche degli odiosi animaletti
parsimoniosi e laboriosi, dovremmo cominciare ad abituarci all'idea
di farne un uso più moderato e di fare un po' più affidamento alla
cicala. Lo so, lo so: la cicala è figa. Vive il momento, sperpera,
muore giovane. Eppure l'abbiamo lasciata un po' troppo tranquilla,
senza preoccuparci di capire come una bella spolverata di cicala
tritata avrebbe funzionato sui nostri sfiziosi tortini di fanghiglia.
Chat per tutti bookmark
Chat per tutti bookmark
Nessun commento:
Posta un commento